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in vendita online su www.tuttofarma.it Tachifene Paracetamolo e Ibuprofene per Febbre e Dolori 500mg+150mg 16 Compresse
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Tachifene è un farmaco a base di paracetamolo e ibuprofene, indicato per il trattamento temporaneo del dolore associato a cefalea, emicrania, mal di schiena, dolori mestruali, mal di denti, dolori muscolari, influenza e raffreddore, mal di gola e febbre.
Tachifene è un farmaco a base di paracetamolo e ibuprofene indicato per:
✔️ Azione rapida su dolore e febbre: il mix di paracetamolo e ibuprofene agisce rapidamente per alleviare il malessere.
✔️ Efficace contro molte tipologie di dolore: ideale per mal di testa, mal di denti, dolori muscolari e mestruali.
✔️ Pratiche compresse rivestite: facili da assumere e con un minore impatto sulla mucosa gastrica.
✔️ Adatto per adulti: studiato per il trattamento sintomatico nei soggetti sopra i 18 anni.
Di seguito il foglietto illustrativo:
Analgesici e antipiretici; anilidi; paracetamolo, combinazioni esclusipsicolettci.
Ogni compressa contiene 500 mg di paracetamolo e 150 mg di ibuprofene.Eccipiente con effetti noti: ogni compressa contiene 3,81 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Amido di mais, amido di mais pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, talco. Bianco Opadry OY-LS-58900 contenente: HPMC 2910/Ipromellosa 15cP (E464); lattosio monoidrato; titanio diossido (E171); macrogol/PEG 4000; sodio citrato diidrato (E331).
Per il trattamento temporaneo del dolore associato a: cefalea, emicrania, mal di schiena, dolori mestruali, mal di denti, dolori muscolari,sintomi influenzali e da raffreddamento, mal di gola e febbre.
Il prodotto è controindicato: nei pazienti con reazioni di ipersensibilità nota al paracetamolo, all'ibuprofene, ad altri FANS o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; nei pazienti con alcolismo, in quanto l'ingestione cronica di quantità eccessive di alcool puo' predisporre i pazienti a epatotossicità (a causa del contenuto di paracetamolo); nei pazienti che hanno manifestato asma, orticaria o reazioni allergiche dopo l'assunzione di acido acetilsalicilico odi altri FANS; nei pazienti con anamnesi positiva o attualmente affetti da sanguinamento gastrointestinale o ulcera peptica; nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca severa (IV classe NYHA), epatica o renale (vedere paragrafo 4.4); nei pazienti affetti da sanguinamento cerebrovascolare o altro sanguinamento attivo; nei pazienti affetti da disturbi dell'emopoiesi; durante il terzo trimestre di gravidanza (vedereparagrafo 4.6). Questo prodotto non deve essere assunto con altri prodotti contenenti paracetamolo, ibuprofene, acido acetilsalicilico, salicilati o con altri farmaci antinfiammatori (FANS), se non su indicazione del medico (vedere paragrafo 4.5).
Assumere 1 o 2 compresse ogni 6 ore in base alle necessità, senza superare le 6 compresse nelle 24 ore.
Si raccomanda di ingerire il farmaco con un bicchiere d’acqua, preferibilmente durante i pasti o subito dopo.
Non utilizzare per più di 3 giorni consecutivi senza consultare un medico.
Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Gli studi clinici svolti su questo prodotto non hanno individuato effetti indesiderati diversi da quelli noti per il paracetamolo o l'ibuprofene in monoterapia. Le reazioni avverse sono state classificate per frequenza ricorrendo alla seguente convenzione: 1. Molto Comune (>=1/10); 2. Comune (>=1/100, <1/10); 3. Non Comune (>=1/1.000, <1/100); 4. Raro (>=1/10.000, <1/1.000); 5. Molto Raro (<1/10.000) 6. Non nota (lafrequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comuni: riduzione dell'emoglobina e dell'ematocrito. Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale, durante il trattamento con il medicinale sono stati riportati episodi di sanguinamento (ad es. Epistassi, menorragia); molto rari: a seguito dell'uso di paracetamolo sono stati riportati disturbidel sistema ematopoietico (agranulocitosi, anemia, anemia aplastica, anemia emolitica, leucopenia, neutropenia, pancitopenia e trombocitopenia con o senza porpora), non necessariamente correlati con il medicinale. Patologie cardiache. Comuni: edema, ritenzione di liquidi; in genere la ritenzione di liquidi si risolve tempestivamente con l'interruzione del medicinale; molto rari: sono state segnalate palpitazioni, tachicardia, aritmia e altre disritmie cardiache. In associazione all'assunzione di fans sono state segnalate ipertensione e insufficienza cardiaca. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comuni: tinnito (per imedicinali contenenti ibuprofene); molto rari: vertigini. Patologie dell'occhio. Non comuni: ambliopia, visione offuscata e/o diminuita, scotoma e/o variazione della visione dei colori. I pazienti che manifestano disturbi oculari devono essere sottoposti a un esame oculistico comprensivo di test del campo visivo centrale. Patologie gastrointestinali. Comuni: dolore addominale, diarrea, dispepsia, nausea, fastidio allo stomaco e vomito; non comuni: flatulenza e costipazione, ulcera peptica, perforazione o emorragia gastrointestinale, con sintomi di melenaed ematemesi in alcuni casi fatali, in particolare negli anziani. A seguito della somministrazione sono state segnalate stomatite ulcerosaed esacerbazione della colite ulcerosa e del morbo di crohn. Con minore frequenza è stata rilevata gastrite e segnalata pancreatite. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto rari: affaticamento e malessere. Patologie epatobiliari. Molto rari: funzionalità epatica anormale, epatite e ittero. Il sovradosaggiodi paracetamolo puo' causare insufficienza epatica acuta, insufficienza epatica, necrosi epatica e lesione al fegato. Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: sono state segnalate altre reazioni allergicheper cui non è stata stabilita una relazione causale. Malattia da siero, sindrome da lupus eritematoso, porpora di schonlein-henoch, angioedema; molto rari: sono state riportate reazioni da ipersensibilità, compresi cute eruzione cutanea e sensibilità crociata con i farmaci simpaticomimetici. Esami diagnostici. Comuni: alanina aminotransferasi aumentata, gamma-glutamiltransferasi aumentata e prove di funzionalitàepatica anormale con il paracetamolo. Creatinina ematica aumentata eurea ematica aumentata; non comuni: aspartato aminotransferasi aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata, creatinfosfochinasi ematicaaumentata, emoglobina ridotta e conta delle piastrine aumentata. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comuni: ginecomastia, reazione ipoglicemica; molto rari: in un caso di acidosi metabolica, il rapporto di causalità è rimasto dubbio dato che era stato assunto piùdi un farmaco. L'acidosi metabolica si è presentata a seguito dell'assunzione di 75 grammi di paracetamolo, 1,95 grammi di acido acetilsalicilico e una piccola quantità di detergente domestico liquido. Il paziente aveva anche una storia di crisi convulsive che, secondo gli autori, potrebbe aver contribuito all'aumento del livello di lattato indicatore di acidosi metabolica. Gli effetti indesiderati di tipo metabolico comprendevano ipokaliemia. Effetti indesiderati di tipo metabolico, compresa acidosi metabolica, sono stati segnalati a seguito di un massiccio sovradosaggio di paracetamolo. Patologie del sistema nervoso.Comuni: capogiri, cefalea, nervosismo; non comuni: depressione, insonnia, confusione, labilità emotiva, sonnolenza, meningite asettica confebbre e coma; rari: parestesia, allucinazioni, sogni anormali; moltorari: stimolazione paradossa, neurite ottica, capacità psicomotorie compromesse, disturbo extrapiramidale, tremore e convulsioni. Patologierenali e urinarie. Non comuni: ritenzione urinaria; molto rari: nefrotossicità in varie forme, comprese nefrite interstiziale, sindrome nefrosica e insufficienza renale acuta e cronica. Gli effetti indesiderati renali vengono riscontrati più di frequente a seguito di sovradosaggio, abuso cronico (spesso con diversi analgesici) o in associazionea epatotossicità correlata al paracetamolo. In genere la necrosi tubulare acuta si manifesta in associazione ad insufficienza epatica, ma in rari casi si è manifestata singolarmente. Anche un possibile aumento del rischio di carcinoma a cellule renali è stato associato all'usocronico di paracetamolo. Uno studio caso-controllo condotto su pazienti affetti da nefropatia in stadio terminale ha suggerito che l'assunzione di paracetamolo a lungo termine puo' aumentare in modo significativo il rischio di nefropatia in stadio terminale, in particolare nei pazienti che ne assumono più di 1.000 mg al giorno. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: addensamento delle secrezioni del tratto respiratorio; molto rari: reattività respiratoria, che include: asma, esacerbazione di asma, broncospasmo e dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: eruzione cutanea (anche di tipo maculopapulare), prurito; molto rari: iperidrosi, porporae fotosensibilità. Sono stati segnalati casi molto rari di reazionicutanee gravi quali dermatite esfoliativa e reazioni bollose, compresieritema multiforme, sindrome di stevens-johnson e necrolisi epidermica tossica; non nota: reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome dress), pustolosi esantematica acuta generalizzata (peag). Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmentead alte dosi (2400 mg/die), puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).
Gravidanza: non si ha esperienza sull'uso dell'associazione paracetamolo e ibuprofene nelle donne in gravidanza. Sono state segnalate anomalie congenite in associazione alla somministrazione di FANS, sebbene non si hanno evidenze in merito a effetti avversi derivanti dal trattamento con paracetamolo in gravidanza. Questo prodotto è controindicato nel terzo trimestre di gravidanza, in particolare negli ultimi giorniprima della data prevista per il parto. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo puo' essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile econ la più bassa frequenza possibile. Inoltre non si dispone di un'esperienza sufficiente in merito alla sicurezza d'uso dell'ibuprofene nelle donne in gravidanza. Pertanto questo medicinale non dovrebbe essere utilizzato nei primi 6 mesi di gravidanza, a meno che i potenziali benefici per la paziente siano superiori agli eventuali rischi per il feto, ed è controindicato negli ultimi tre mesi di gravidanza (vedereparagrafo 4.3). Allattamento: il paracetamolo è escreto nel latte materno ma in quantità non clinicamente significative e i dati pubblicati non indicano controindicazioni per l'allattamento. L'ibuprofene e isuoi metaboliti possono passare nel latte materno in quantità molto ridotte. Non sono noti effetti nocivi sui lattanti. Alla luce delle evidenze sopra indicate, non è necessario interrompere l'allattamento incaso di trattamento a breve termine alla dose raccomandata di questomedicinale. Fertilità: l'uso del prodotto puo' compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato per le donne che desiderano concepire. Nelle donne che hanno difficoltà di concepimento o sottopostead accertamenti sull'infertilità deve essere presa in considerazionela sospensione dell'uso del prodotto.