Diabete: cause, sintomi e cure

Diabete: cause, sintomi e cure

Una "malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina”: così l’Istituto Superiore di Sanità definisce il diabete.

Il diabete è una malattia molto comune legata a una serie di complicanze e una compromissione della qualità della vita.

Non a caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità la inserisce tra le 3 principali emergenze al mondo, ed è dunque doveroso conoscerla sia in termini di sintomi, per riconoscerla tempestivamente, che di fattori di rischio e terapie disponibili.

Prima di tutto è importante definire cos’è il diabete e quali sono le sue principali caratteristiche.

La Società Italiana di Diabetologia precisa che questa malattia (che non è né contagiosa né ereditaria) è contraddistinta da un aumento dei livelli di glucosio nel sangue causato da un deficit della quantità e della qualità dell’insulina.

Questo è l’ormone prodotto dal pancreas che controlla i livelli di zucchero (glicemia) presenti nel sangue.

Tipi di diabete e differenze tra diabete di tipo 1 e 2

Quando si parla di diabete è utile sapere che ne esistono diverse tipologie. Possiamo riassumerle in cinque forme distinte:

  1. Diabete tipo 1;
  2. Diabete tipo 2;
  3. Diabete gestazionale;
  4. Diabete monogenico;
  5. Diabete secondario ad altra patologia.

Nel diabete tipo 1 (che interessa il 10% dei casi di diabete e solitamente si manifesta durante l’infanzia o l’adolescenza) il pancreas non produce l’insulina, per effetto della distruzione delle cellule che dovrebbero farlo.

Questa condizione richiede che ogni giorno, per tutta la vita, si proceda con iniezioni di insulina.

Il diabete tipo 2, la forma più comune (circa il 90% dei casi), è più particolare in quanto il pancreas produce l’insulina, ma le cellule deputate a farlo non sono in grado di utilizzarle.

A differenza del diabete tipo 1 questo si manifesta dopo i 30-40 anni.

Anche se non è propriamente una forma diversa di diabete, si distingue la variante che si manifesta durante la gravidanza.

Il diabete gestazionale è, infatti, ogni situazione in cui vi è un elevato livello di glucosio circolante che si verifica per la prima volta in gravidanza.

È una realtà che interessa circa il 4% delle gravidanze e comporta un aumento dei controlli della gestante per evitare diverse complicanze della gravidanza.

Il diabete monogenico è una forma particolare di diabete che si verifica per effetto di mutazioni genetiche che alterano la produzione e l’azione dell’insulina.

Tra le principali forme di questo diabete c’è il cosiddetto MODY (Maturity-Onset Diabetes of the Young) ed è considerata una forma rara del diabete tipo 2.

Infine ci sono alcune condizioni, come la malattia del pancreas, che possono dare un aumento dei livelli di glicemia del sangue e in questi casi si parla di diabete secondario ad altra patologia.

Cause e fattori di rischio per lo sviluppo del diabete

Nonostante determino conseguenze simili, le diverse tipologie di diabete hanno cause (eziologia) differenti, anche se spesso non del tutto note.

Nel caso del diabete tipo 1 si sa che l’origine è autoimmune, per cui il sistema immunitario, tramite gli anticorpi e le citochine, distrugge le cellule del pancreas che si occupano della produzione di insulina.

Le cause di questo fenomeno non sono chiare e si sospettano fattori dietetici, fattori genetici e una possibile conseguenza di un’esposizione al virus della parotite, al citomegalovirus e altri virus.

I principali fattori di rischio sono la familiarità (parenti di primo grado con il diabete) e la presenza di malattie autoimmuni, come quelle alla tiroide o l’artrite reumatoide.

Il diabete tipo 2, invece, che si sviluppa nel corso degli anni, è legato a diverse alterazioni genetiche e a una serie di fattori ambientali che determinano il deficit di insulina.

I principali fattori di rischio riconosciuti per questa forma di diabete sono la familiarità, il sovrappeso, lo scarso esercizio fisico, il fumo di sigaretta, l’ipertensione, i bassi livelli di colesterolo HDL e l’età avanzata.

L’insorgenza del diabete gestazionale espone la donna alla malattia anche nelle successive gravidanze e può sviluppare il diabete di tipo 2 per tutta la vita.

Il diabete monogenico è una forma determinata da un difetto genetico che si trasmette da una generazione all’altra e pur essendo simile al diabete tipo 2 si manifesta più precocemente.

Nelle forme di diabete secondario, invece, la causa è da individuare nelle malattie, o nei farmaci, responsabili delle alterazioni della produzione o dell’efficacia dell’insulina.

Sintomi comuni del diabete e quando consultare un medico

Dottoressa che controlla il livello di indice glicemico a una paziente anziana

Tra le particolarità del diabete vi è l’assenza di sintomi specifici, soprattutto nel diabete di tipo 2 che si manifesta in età adulta, e che proprio per questo viene spesso sottostimato o diagnosticato tardi.

Il diabete di tipo 1 ha generalmente un esordio acuto e il sospetto sorge in presenza di polidipsia (sete intensa), poliuria (urine abbondanti) e astenia (stanchezza).

Parallelamente si assiste a perdita di peso e il più delle volte la malattia insorge contestualmente a uno stato febbrile e una condizione di malessere.

I sintomi del diabete di tipo 2 sono più leggeri e per questo spesso ignorati. La diagnosi avviene durante comuni esami di laboratorio o per accertamenti casuali per altre malattie.

In questi casi, la glicemia è elevata ma non ci sono i segni tipici del diabete tipo 1.

Le linee guida specificano che per la diagnosi di diabete è necessaria la presenza dei sintomi tipici della malattia (perdita di peso inspiegabile, poliuria e polidipsia) o un livello di glicemia a digiuno uguale o maggiore a 126 mg/dl o uguale o maggiore a 200 mg/dl durante una curva di carico.

Come anticipato, vanno considerati anche i rischi legati alle complicanze del diabete, che possono essere acute (le più comuni) o croniche.

Quelle acute del diabete tipo 1 sono:

  • Chetoacidosico;
  • Perdita di coscienza;
  • Disidratazione;
  • Alterazioni ematiche gravi.

Le complicanze più comuni del diabete tipo 2 sono quelle croniche:

  • Retinopatia diabetica;
  • Nefropatia diabetica;
  • Malattie cardiovascolari;
  • Neuropatia diabetica;
  • Piede diabetico.

Il diabete gestazionale può causare malformazioni congenite del feto, elevato peso alla nascita e un alto rischio di mortalità perinatale.

Gestione del diabete attraverso cambiamenti dello stile di vita

Non esiste una cura risolutiva del diabete, pertanto è necessario prevedere accorgimenti e terapie permanenti che consentano la gestione della malattia, anche in una prospettiva di prevenzione delle complicanze.

La gestione del diabete passa innanzitutto dall’educazione del paziente che deve apprendere come gestire la malattia.

Tra i principali interventi per la gestione della malattia troviamo:

  • Seguire una dieta che mantenga i valori di glucosio e di lipidi plasmatici il più vicino possibile alla norma. Per farlo è indicato che l’alimentazione includa carboidrati (da vegetali, frutta, grano, legumi e latte scremato) per almeno 130 grammi al giorno evitando l’assunzione di saccarosio. Va limitato l’apporto di grassi (deve essere inferiore al 7% delle calorie totali giornaliere) e vanno invece assunti cibi ricchi di fibre.
  • Una regolare attività fisica aerobica di grado moderato. Questa deve essere di almeno 150 minuti a settimana o di 90 minuti ma più intensa distribuendo le ore in almeno tre giorni a settimana con non più di 2 giorni consecutivi di riposo.
  • Fondamentale non fumare.
  • Chi ha il diabete di tipo 1, come anticipato, deve prevedere anche la terapia insulinica quotidiana.
  • Controlli periodici tramite un diabetologo specialista che, a seconda del tipo di diabete e delle condizioni del paziente, prevederà il tipo di esami e la loro frequenza. Tra gli esami di controllo ci sono quelli orientati a escludere l’insorgenza delle complicanze tipiche della malattia, quindi l’esame del fondo dell’occhio, l’ispezione dei piedi, l’elettrocardiogramma, l’ecocolordoppler delle carotidi e delle arterie degli arti inferiori e la microalbuminuria.

La prevenzione del diabete

Per il diabete di tipo 1 le ricerche finora condotte non hanno individuato forme di prevenzione efficaci.

Il diabete tipo 2, invece, può essere prevenuto con l’alimentazione e con l’attività fisica.

Una dieta sana ed equilibrata, finalizzata a evitare l’aumento di peso e uno stile di vita non sedentario riduce significativamente il rischio di insorgenza del diabete tipo 2.

Abbiamo visto quali sono le cause del diabete e i sintomi per provare a prevenire e alleviare il disagio che ne deriva, attraverso farmaci e soprattutto un sano e corretto stile di vita, che comprendere una dieta adeguata e attività fisica.

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