No, mangiarsi le unghie, per quanto comune e apparentemente innocua, non è un’abitudine sana.
L’onicofagia, termine scientifico per indicare questo comportamento, consiste nel portare le unghie alla bocca e morderle con i denti.
Si tratta di una forma di disturbo compulsivo che l’International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death include tra i disturbi comportamentali e delle emozioni.
Questa abitudine può interessare tutte le fasce d’età: già a 3-4 anni i bambini possono iniziare a svilupparla, ma è più comune tra adolescenti e adulti, con una prevalenza maggiore nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 18 anni.
Mangiarsi le unghie non è solo una questione di bon ton o di galateo, ma un problema da affrontare per i rischi concreti associati a questa pratica.
Approfondiamo insieme l’argomento per capire come riconoscere il problema e porvi rimedio.
Cause dell'onicofagia
Ma perché ci mangiamo le unghie? La causa è, sostanzialmente, psicologica e può essere legata a vari fattori:
- Stress;
- Tensione;
- Noia;
- Disturbi del comportamento alimentare;
- Autolesionismo.
Nei più piccoli (anche se poi il comportamento può perdurare negli anni) il mangiarsi le unghie può essere il riflesso, l’imitazione, del comportamento di un adulto di riferimento che ha questa abitudine.
Sostanzialmente, alla base dell’onicofagia c’è l’incapacità di resistere all’impulso, solitamente preceduto da uno stato di eccitazione, agitazione o tensione.
Conseguenze dell'onicofagia
Anche considerando che è un disturbo che tende a svanire spontaneamente con la crescita, perché dovremmo occuparci e preoccuparci di smettere di mangiarsi le unghie?
Per quanto sia una condizione generalmente non grave, e a volte transitoria, può avere diverse ripercussioni sul nostro stato di salute:
- Aumentare la presenza di batteri nella bocca;
- Favorire la malocclusione con danni alle gengive e altri problemi dentali;
- Rischio di infezioni;
- Condizionamento della crescita delle unghie;
- Provocare un aspetto sgradevole delle mani.
Nelle forme più gravi il danno provocato dai denti sulle dita è tale che le unghie potrebbero non ricrescere più.
Il gesto di portare le mani in bocca per poi mordersi le unghie è legato, secondo alcuni, all’effetto rassicurante dato dalla suzione - un riflesso dell’esperienza che i bambini hanno nei primi anni di vita quando usano il ciuccio, si alimentano tramite il seno materno o il biberon e tendono a esplorare il mondo circostante tramite la bocca (la cosiddetta fase orale).
Rimedi e trattamenti efficaci per smettere di mangiare le unghie

Trattandosi di un comportamento che ha un’origine psicologica ed emotiva è necessario, soprattutto con i bambini, assumere un atteggiamento paziente.
Le punizioni, la derisione o le minacce rischiano, tra le altre cose, di avere solo un effetto controproducente.
Genitori, fratelli, parenti e insegnanti devono avere un atteggiamento incoraggiante per favorire l’abbandono di questo comportamento.
Anche se apparentemente può sembrare inutile (perché è una soluzione già praticata), è importante spiegare ai bambini e ai ragazzi le ragioni per cui è sbagliato e pericoloso mangiarsi le unghie.
Anzi, l’occasione può essere utile per educarli al rispetto e alla cura del proprio corpo e del proprio aspetto.
In aiuto e parallelamente a questi “rimedi educativi” potresti optare per l’utilizzo di prodotti dal sapore sgradevole.
Si tratta di prodotti che dovrebbero aiutare a perdere l’abitudine di portarsi le mani alla bocca, anche se non sempre si rivelano efficaci.
Una soluzione similare è quella di massaggiare le unghie con dell’olio d’oliva. L’effetto che si ottiene è quello di avere unghie più morbide e quindi meno soddisfacenti da mordere.
L’adozione di bende, cerotti e metodi che coprono le unghie possono essere utili solamente se il bambino è d’accordo ad adottarli. Ma rischiano di avere l’effetto contrario rendendo più evidente una difficoltà e un disagio che può essere fonte di marginalizzazione.
Masticare chewing gum senza zucchero (e senza esagerare) può aiutare a risolvere il problema, anche se si rischia solamente di spostare l’oggetto della suzione e della masticazione.
Un’alternativa altrettanto interessante da provare è quella di tenere le mani occupate o tramite attività artistiche e ricreative o tenendo delle palline morbide e degli articoli anti stress che possono contribuire ad allentare la tensione.
Supporto psicologico e comportamentale
I rimedi che abbiamo appena visto possono dare un aiuto, ma non risolvono il problema definitivamente.
Per questo motivo è fondamentale, soprattutto nelle forme più intense e compulsive, richiedere un supporto psicologico.
Molto utili in questo senso possono rivelarsi tutte quelle strategie e tecniche di respirazione e meditazione capaci di aiutare a scaricare le tensioni e lo stress, andando così a rimuovere la causa scatenante dell’onicofagia.
Consigli per la prevenzione
Oltre all’applicazione di gel e preparati dal sapore sgradevole, esistono alcune abitudini che possono aiutare a evitare di mordersi le unghie:
- Mantenere le unghie curate e tagliate;
- Fare la manicure regolarmente;
- Usare un braccialetto elastico ogni volta che si sente l’istinto di mordersi le unghie.
Nel caso in cui, invece, la situazione peggiori, si possono presentare: ferite alle dita, ingestione di unghie, sentimenti particolarmente negativi.
In questi casi, in cui è evidente che non si riesce a gestire la situazione e l’onicofagia rappresenta il sintomo di un problema più ampio, è fondamentale rivolgersi a un Medico per trattarlo nei modi e nei tempi adeguati.
Se hai altri dubbi o domande che desideri chiarire, non esitare a contattare la nostra assistenza WhatsApp e scopri anche la nostra selezione di prodotti pensata per aiutarti a combattere e prevenire l’onicofagia.