Le soluzioni saline, reperibili facilmente in farmacia senza prescrizione medica, sono prodotti utili per diversi usi medici e nella vita quotidiana.
Tuttavia, può essere difficile districarsi tra i vari tipi di soluzioni saline disponibili in commercio e sapere quale sia meglio scegliere per ogni applicazione.
In questo articolo, facciamo chiarezza su quanti tipi di soluzioni saline esistono, sulle loro proprietà e sui modi di utilizzo.
Cosa sono le soluzioni saline
Una soluzione salina altro non è che una miscela di sale e acqua.
Generalmente, essa contiene lo 0.9% di cloruro di sodio (cioè di normale sale da cucina, NaCl).
Questa concentrazione è simile a quella del NaCl presente, ad esempio, nel sangue e nelle lacrime.
La soluzione salina viene solitamente chiamata soluzione salina normale, ma a volte viene definita col nome di soluzione fisiologica, o isotonica.
Infatti, una soluzione isotonica ha la stessa concentrazione di soluto (in questo caso di cloruro di sodio) rispetto alla concentrazione di soluto intracellulare, cioè del NaCl presente all’interno delle cellule dell’organismo.
Per comprendere meglio, possiamo immaginare un globulo rosso che viene posto in una soluzione isotonica.
In questo caso, non ci sarà alcun movimento netto di acqua, poiché sia la concentrazione di soluto che quella di acqua sono uguali, sia a livello intracellulare che extracellulare; pertanto, non vi sarà alcun movimento netto di acqua verso la soluzione o la cellula, poiché sono in equilibrio.
Questo processo dinamico, in cui l’acqua fluisce da soluzioni meno concentrate a quelle più concentrate, è detto osmosi.
Si usa dire, quindi, che una soluzione isotonica è in equilibrio osmotico con la soluzione presente all’interno delle cellule del corpo.
Le soluzioni saline hanno molti usi in medicina e possono essere reperite facilmente in farmacia.
La soluzione fisiologica, in particolare, trova molte applicazioni nella vita quotidiana, poiché può essere usata per effettuare lavaggi nasali ogni giorno, anche nei bambini piccoli e nei neonati, o per eliminare le impurità dalle cavità nasali (come polvere, allergeni, pollini).
Inoltre, viene utilizzata per diluire farmaci da somministrare per via endovenosa o tramite aerosol, per lavare la superficie oculare, le orecchie e per pulire le ferite sulla cute.
Tuttavia, le soluzioni saline possono anche essere ipertoniche e ipotoniche, come vedremo nei prossimi paragrafi, e ognuna di esse ha applicazioni differenti.
Soluzione ipertonica: a cosa serve e quando usarla
Una soluzione ipertonica ha una concentrazione di soluto maggiore rispetto alla concentrazione di soluto intracellulare.
Nel caso del corpo umano, si intende una soluzione con una concentrazione di cloruro di sodio maggiore di quella fisiologica dello 0.9%.
Quindi, quando si posiziona un globulo rosso in qualsiasi soluzione ipertonica, ci sarà un movimento di acqua libera fuori dalla cellula, verso la soluzione.
Questo movimento avviene seguendo il principio dell’osmosi, perché la cellula ha più acqua libera rispetto alla soluzione.
Dopo che le soluzioni sono state lasciate equilibrare, il risultato sarà una cellula con un volume complessivo inferiore. Il volume rimanente all'interno della cellula avrà, quindi, una maggiore concentrazione di soluto e la cellula apparirà raggrinzita al microscopio. La soluzione, invece, sarà più diluita rispetto all’origine.
Le soluzioni ipertoniche in commercio hanno una concentrazione di cloruro di sodio intorno al 2.2-3%.
Le soluzioni ipertoniche, insieme alle soluzioni fisiologiche allo 0.9%, possono essere utilizzate per effettuare lavaggi nasali nei bambini quando hanno il naso chiuso, con muco particolarmente denso.
Si trovano in commercio sotto forma di flaconcini monouso o spray e sono prodotte a partire da acqua addizionata con cloruro di sodio o dall’acqua di mare.
La soluzione ipertonica, oltre al lavaggio meccanico delle cavità nasali, che avviene anche utilizzando la soluzione fisiologica, in più è in grado di diluire il muco, proprio grazie alle sue caratteristiche osmotiche.
È, quindi, particolarmente utile per favorire la decongestione in caso di malattie respiratorie acute come raffreddore, influenza, forme parainfluenzali, sinusiti, otiti e rinite allergica.
È, invece, meglio non utilizzarla nel caso siano presenti lesioni delle mucose nasali.
Soluzione ipotonica: a cosa serve e quando usarla
Infine, una soluzione ipotonica ha una concentrazione di soluto inferiore rispetto alla concentrazione di soluto intracellulare.
Quando un globulo rosso viene posto in una soluzione ipotonica, ci sarà un movimento netto di acqua libera verso l’interno della cellula.
Questa situazione si tradurrà in un aumento del volume intracellulare, con una minore concentrazione di soluto intracellulare.
La soluzione finirà, quindi, per avere una concentrazione complessiva di soluto più elevata.
Al microscopio, la cellula può apparire gonfia e la membrana cellulare può, eventualmente, rompersi.
Le soluzioni saline ipotoniche sono utilizzate solo in ambiti specifici della medicina e non sono di uso comune.
Ad esempio, possono essere utilizzate in ambito pediatrico, come le soluzioni isotoniche, per reidratare i bambini con forte disidratazione, per via endovenosa.
Qualsiasi sia la soluzione salina più adatta alle singole esigenze, è importante sempre assicurarsi, prima dell’utilizzo, che la data di scadenza non sia passata e utilizzare prodotti sterili e privi di conservanti.
Ora che conosci il loro utilizzo, ecco i prodotti consigliati dai nostri Farmacisti. Se però hai dubbi o vuoi richiedere un parere più specifico, non esitare a contattarci tramite l’assistenza su WhatsApp: siamo qui per te!
