Come allenare la memoria e prepararsi agli esami

Come allenare la memoria e prepararsi agli esami

L’innovazione tecnologica ha portato nella nostra quotidianità enormi benefici, anche e soprattutto permettendoci di liberare la testa dall’incombenza di dover ricordare tante cose. 

I calendari e dispositivi digitali ogni giorno ci inviano alert per ricordare l’appuntamento dal dottore, la scadenza di un pagamento, l’evento a cui partecipare e tutto quello che gli chiediamo di memorizzare. 

Similmente, le varie app dedicate (social network compresi) inviano continue notifiche per portare alla nostra attenzione eventi, appuntamenti e iniziative.

Questo è sicuramente un vantaggio che, però, ha avuto anche l’effetto di non costringerci a mantenere troppo in funzione la memoria

Perché sforzarsi di ricordare quando è il compleanno di quella persona quando l’app social ce lo ricorda ogni mattina? 

È altrettanto vero che non è probabilmente umano ricordarsi tutte le date, gli eventi e le credenziali d’accesso a siti e sistemi, ma in tutti i casi siamo disabituati ad allenare la memoria.

In questo contesto fanno enorme fatica gli studenti di ogni scuola che, a ridosso degli esami, devono inevitabilmente ricordare informazioni che nessuno strumento digitale potrà fornire loro. 

Ecco quindi che, complice anche il caldo stagionale che coincide con la fine dell’anno scolastico e gli esami, della maturità e universitari, bisogna trovare una soluzione per mantenere alta la concentrazione e riuscire a memorizzare le informazioni più importanti.

Scopriamo quindi una serie di consigli utili per definire una strategia efficace per allenare la memoria e prepararsi al meglio agli esami.

Prima, però, una breve panoramica sul funzionamento della nostra memoria.

Come funziona la memoria

Prima di tutto, cerchiamo di capire come funziona la memoria. Per farlo dobbiamo sinteticamente comprendere il funzionamento di 3 aree del cervello

  1. L’ippocampo: la struttura del cervello deputata ad acquisire i ricordi;
  2. L’amigdala: la parte del cervello che reagisce a tutti quegli stimoli che producono emozioni;
  3. I lobi frontali: mantengono l’attenzione in modo da acquisire nuove informazioni e recuperare quelle precedentemente memorizzate.

Il ricordo, ciò che quindi conserviamo a livello cerebrale, non è qualcosa di univoco, ma è una realtà formata da più informazioni sensoriali che coinvolgono tutte le parti del cervello. 

Questo significa che, una volta memorizzata un’informazione, per ricordarla e riportarla alla memoria, è necessario che si attivi correttamente un processo legato all’attività dei neuroni e delle sinapsi. 

I primi sono delle cellule, mentre i secondi sono i punti di contatto tra due neuroni. 

Quando si cerca di ricordare qualcosa i neuroni inviano, tramite le sinapsi, dei segnali chimici ed elettrici secondo una precisa sequenza.

Le informazioni memorizzate altro non sono che delle reti neurali (la specifica sequenza di segnali) che per essere radicate nel cervello e, quindi, più facilmente accessibili, devono essere regolarmente attivate nel corso del tempo

Questo esercizio, un po’ come avviene con gli allenamenti svolti in palestra per migliorare i muscoli, perdere peso e raggiungere una condizione fisica eccellente, è quello che è richiesto anche al nostro cervello

Consapevoli che, con il passare degli anni, alcune strutture del cervello vanno incontro a modificazioni che ne condizionano l’efficienza, e che forti condizioni di stress non aiutano certamente a migliorare la propria concentrazione e memoria.

Strategie per allenare la memoria

Perché parlare di strategia in funzione di come allenare la memoria? 

L’etimologia di questa parola ci può tornare utile, essendo la strategia l’arte dei movimenti in un’operazione militare. 

Senza scomodare parallelismi impegnativi e inadeguati, possiamo dire che allenare la memoria è un attività finalizzata a un obiettivo (il ricordare determinate informazioni), che è possibile raggiungere mediante precise azioni, movimenti; delle strategie appunto.

Questo per dire che non è possibile allenare la memoria convincendosi di farlo o sforzandosi di ricordare qualcosa. 

Un approccio di questo tipo si rivela fallimentare semplicemente perché il cervello non funziona in questo modo.

È quindi necessario individuare delle strategie, dei metodi con i quali allenare la memoria. Ce ne sono diversi, come vedremo, ognuno adatto a specifiche esigenze e alle preferenze di chi segue quel metodo. 

L’importante è seguirli regolarmente, facendo pratica, in modo che si rivelino efficaci e mantengano la memoria attiva e per questo accessibile per poter recuperare le informazioni.

Consigli pratici per allenare la memoria durante lo studio

studente che sostiene l'esame

Chi si sta preparando a sostenere un esame ha l’esigenza di acquisire numerose informazioni e di averle tutte in mente nel momento in cui gli verranno richieste. 

Un primo trucco può essere quello di avvalersi dei giochi di parole, non necessariamente di senso compiuto. 

L’uso di elementi ripetitivi e rimati aiuta a memorizzare un’informazione.

Si possono formare degli acronimi o degli acrostici, ma anche delle filastrocche in modo che, anche in maniera divertente, si riescano a ricordare nomi, luoghi, date o sequenze. 

Non c’è una regola generale, molto dipende dalla propria predilezione.

Durante lo studio può essere utilissimo anche ripetere ad alta voce; un metodo molto diffuso, sia da soli che in compagnia, utile per capire se e quanto si è appreso un concetto e qual è la capacità di esporre e saperlo spiegare.

Spesso, un risultato lo si raggiunge non percorrendo la strada apparentemente più lineare.

Per allenare la memoria può essere utile anche non memorizzare in maniera ossessiva

In questo senso si rivela molto importante fare delle pause, prevedendo preferibilmente delle passeggiate in contesti naturali. Diverse ricerche, infatti, dimostrano come il contatto con la natura abbia effetti benefici anche sulla memoria.

Similmente, può essere utile esercitare la memoria tramite giochi di parole e liste di associazioni di parole da ricordare dopo averle lette per pochi minuti. 

Non è un esercizio diretto per lo studio, ma aiuta a essere pronti a studiare in maniera proficua.

Come prepararsi all'esame

Il problema della memoria è sì una questione di neuroni e sinapsi, ma a volte anche di disorganizzazione e di un’inadeguata preparazione

Per prepararsi bene a un esame è - sarà noioso sentirselo dire ma è così - utile farlo per tempo. 

Ma attenzione, prepararsi per tempo non significa dimenticare le cose imparate a distanza di qualche giorno o più. Piuttosto, aiuta a memorizzare per bene tutte le informazioni così da poterle ripetere più volte e ricordarle a lungo.

Ci si prepara bene per un esame, innanzitutto, sapendo cosa si deve studiare

Non è scontato, ma è necessario capire quali sono i testi previsti dal docente, se ci sono appunti, schemi e registrazioni di altri studenti cui poter attingere. 

Sulla base della mole di lavoro, prevedendo anche delle pause (indispensabili e utili alla capacità di memoria), si definisce un programma di studio cercando di diluire equamente nel tempo quanto bisogna studiare.

Dopo aver definito un vero e proprio programma di battaglia (ricordate l’etimologia di strategia?) è necessario iniziare a studiare in maniera regolare già dal primo giorno definendo una routine

C’è chi preferisce stare in silenzio da solo e si reca in biblioteca, chi preferisce studiare con la musica di sottofondo, chi studia in gruppo; qualunque sia il proprio metodo di studio è necessario seguirlo anche quando manca molto tempo all’esame e sembra che ci sia tempo. 

La regolarità e la gradualità sono indispensabili per evitare carichi eccessivi e per consentire di prevedere un adeguato tempo anche per il ripasso. 

La preparazione a un esame, infatti, non è solo introdurre nella testa più informazioni possibili, ma organizzarle in maniera ordinata. 

Un po’ come quando si va al supermercato a fare la spesa: nel carrello si mettono le cose alla rinfusa, poi una volta tornati a casa le si ordina nei vari ripiani in modo da sapere dove sono quando se ne ha bisogno.

Integratori per "allenare" la memoria

Non esistono soluzioni magiche che fanno funzionare la memoria; tutto passa dall’allenamento (come abbiamo visto) e dall’avere il più possibile uno stile di vita sano, che significa anche una buona alimentazione e l’evitare di essere troppo sedentari. 

Se un atleta fermo da anni inizia ad allenarsi subito in maniera intensiva va incontro a infortuni; lo studente che non tocca libri da mesi dovrà avere una mente pronta a questo sforzo. 

E la preparazione del cervello prevede anche l’attenzione a ciò che si mangia, si beve e quanto e come ci si muove.

In questo senso si rivelano utili anche degli integratori che possono colmare le lacune di un’alimentazione non del tutto adeguata. 

Per rafforzare la memoria e migliorare la concentrazione sono da preferire i prodotti a base di: 

  • Vitamine del gruppo B: che hanno un’azione diretta sulle funzioni del cervello;
  • Il magnesio: che agisce proprio sulla memoria; 
  • Il fosforo, il selenio e il manganese che aiutano a potenziare le funzioni mnemoniche.

Prepararsi a un esame è difficile e a volte anche profondamente stressante, ma è un impegno necessario, spesso indispensabile e sicuramente benefico, sia per la propria formazione che come mezzo per tenere in salute la memoria

Per quanto difficile e faticoso è un impegno anche gratificante che, se condotto con i giusti mezzi come quelli che abbiamo visto, si può rivelare più sostenibile di quanto si possa pensare.

Abbiamo visto come funziona la memoria, le strategie per allenarsi in vista degli esami e quali integratori possono venire in nostro soccorso per aiutarci in questo difficile e faticoso compito.

Ricorda che l’allenamento funziona se accompagnato ad uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata e con una regolare attività fisica. 

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