Cos'è il tunnel carpale e come alleviare i sintomi

Cos'è il tunnel carpale e come alleviare i sintomi

All’inizio è solo un formicolio. Poi arrivano il dolore, la debolezza, le difficoltà nei gesti quotidiani. Uomini e donne tra i 50 e i 54 anni sono tra i più a rischio di sviluppare la sindrome del tunnel carpale. 

In Italia, interessa circa una persona su dieci, risultando la neuropatia da intrappolamento più diffusa. 

Poiché in genere peggiora con il tempo, riconoscerla presto e intervenire subito è essenziale per alleviare i sintomi e prevenire complicazioni.

Cos’è la sindrome del tunnel carpale?

Ma in cosa consiste questa condizione? 

Sostanzialmente, è l’aumento della pressione sul nervo che si trova all’interno del tunnel carpale, un canale particolarmente stretto che si trova alla base della mano. 

All’interno del tunnel carpale ci sono il nervo mediano e i tendini flessori delle dita. 

A determinare l’aumento della pressione responsabile della sindrome ci sono diverse cause e fattori di rischio:

  • età
  • obesità
  • attività con movimenti ripetuti di mano e polso
  • utilizzo di strumenti e utensili vibranti
  • patologie metaboliche e reumatiche
  • lesioni al tunnel carpale
  • diabete e altre patologie endocrine
  • gravidanza
  • uso prolungato del computer o mouse
  • attività sportive come ciclismo o sollevamento pesi
  • predisposizione anatomica (tunnel carpale più stretto del normale)

Sintomi comuni

Si sospetta una sindrome del tunnel carpale in presenza di:

  • dolore al polso e alla mano
  • intorpidimento
  • formicolii
  • bruciori
  • sensazione di scossa elettrica alle dita
  • difficoltà nei movimenti fini
  • sensazione di gonfiore (anche senza edema reale)
  • difficoltà nel riconoscere oggetti al tatto

Nella sindrome del tunnel carpale i sintomi tendono a presentarsi soprattutto di notte e a interessare il pollice, l’indice e il medio.

Inoltre, il dolore può estendersi fino all’avambraccio e in alcuni casi anche alla spalla

In alcune forme la sindrome del tunnel carpale può causare una perdita della forza della mano e compromettere la qualità della vita. 

Le persone con questo disturbo, infatti, possono non riuscire a:

  • leggere un libro
  • tenere in mano lo smartphone
  • abbottonarsi la camicia
  • aprire un barattolo
  • tenere un oggetto in mano
  • scrivere al computer o firmare un documento
  • afferrare il volante durante la guida
  • sollevare una borsa o una bottiglia d’acqua
  • usare utensili da cucina come coltelli o apriscatole
  • impugnare un pennello o un cacciavite
  • allacciare le scarpe
  • eseguire movimenti di precisione, come truccarsi

Per una diagnosi corretta è necessario rivolgersi a uno specialista, in genere un ortopedico o un fisiatra

L’esame clinico si basa su due test specifici: la manovra di Phalen e il test di Tinel. Questi test aiutano a individuare la compressione del nervo mediano. 

A supporto poi vengono eseguiti esami strumentali, utili per valutare la gravità del danno nervoso e confermare la diagnosi, tra cui:

  • elettromiografia
  • elettroneurografia
  • ecografia

Rimedi conservativi

Nelle forme medie e moderate della malattia si preferisce seguire un approccio conservativo. 

Nella maggior parte dei casi questa si è rivelata efficace tanto quanto un intervento chirurgico, ma senza i rischi e l’impatto che ha un’operazione di questo tipo. 

Le opzioni terapeutiche di tipo conservativo per la sindrome del tunnel carpale sono:

  • utilizzo di tutori
  • iniezioni di corticosteroidi
  • terapia manuale
  • terapia educazionale

L’immobilizzazione della mano tramite tutori e ortesi è utile ed efficace, ma solamente nelle fasi iniziali della condizione e per un periodo di tempo limitato, generalmente non superiore ai 3 mesi. 

Per ridurre l’infiammazione, si prevede l’assunzione di:

  • antinfiammatori non steroidei (FANS)
  • integratori a base di vitamine del gruppo B, L-acetil-carnitina e acido alfa-lipoico

Nelle forme più gravi, invece, si può ricorrere alle iniezioni di corticosteroidi, ma anche in questo caso per un periodo di tempo limitato.

Molto importanti sono la terapia manuale e l’esercizio terapeutico che hanno come obiettivo quello di ripristinare la capacità del nervo. 

In un contesto di fisioterapia vengono valutati esercizi specifici per:

  • flessione ed estensione del polso
  • movimento circolare del polso
  • apertura e chiusura delle mani
  • stiramento del nervo mediano
  • mobilizzazione del dito pollice
  • esercizi di presa con pallina morbida
  • allungamento dei flessori delle dita

Molto importante, anche in una prospettiva di prevenzione, è anche la terapia educazionale che ha come obiettivo appunto quello di “educare” il paziente nell’esecuzione dei movimenti che deve svolgere ogni giorno sia per le attività quotidiane che quelle lavorative.

Quando è necessario un intervento medico?

Il ricorso all’intervento chirurgico si rende necessario quando:

  • i sintomi sono particolarmente gravi
  • la terapia conservativa non è stata efficace
  • i sintomi continuano a peggiorare
  • in presenza di una significativa perdita della forza

L’intervento chirurgico, si occupa di creare più spazio all’interno del tunnel andando a incidere il legamento trasverso volare del carpo. 

Può essere effettuato in due modi:

  1. metodo tradizionale (più invasivo)
  2. chirurgia endoscopica (meno invasiva)

Di per sé l’intervento chirurgico per la sindrome del tunnel carpale non risolve i danni ai nervi, ma previene che questi possano peggiorare, o si creino ulteriori lesioni. 

Quando possibile si tende a preferire la chirurgia endoscopica perché offre molti più vantaggi e benefici:

  • è meno invasiva
  • ha tempi di recupero più rapidi (circa due settimane)
  • assicura minori sintomi post-operatori (come gonfiore o dolore)
  • ha un minor impatto estetico (cicatrici)
  • prevede svolgimento più rapido in un contesto ambulatoriale
  • viene svolta in anestesia locale

L’intervento chirurgico non è l’ultimo step del trattamento della sindrome del tunnel carpale. 

Successivamente, infatti, è fondamentale intraprendere un percorso di fisioterapia grazie al quale recuperare completamente la funzionalità della mano. 

In modo particolare, la fisioterapia si rivela estremamente importante per:

  • il trattamento della cicatrice
    la gestione del dolore
    il ripristino della funzionalità della mano

Un percorso che mediamente richiede da 1 a 2 mesi, mentre per il completo recupero della sensibilità potrebbe volerci più tempo.

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